“Arthur the King” parte come un dramma sentimentale incentrato su un’avventura (tratta da una storia vera) all’insegna della sopravvivenza e vede Mark Wahlberg nel ruolo di Michael, la versione americana dello svedese Mikael Lindnord, reale protagonista di questa storia che vi travolgerà.
Nel 2014, Lindnord stava gareggiando nell’Adventure Racing World Championships in Ecuador quando un cane randagio, che lui chiamò Arthur, decise di seguirlo. Ciò significava camminare nella giungla, salire sulle montagne e attraversare fiumi, sopravvivendo con polpette razionate e sorsate d’acqua. Sembra una storia fantasy e invece è quello che è accaduto, però nel film il protagonista diventa americano e l’Equador diventa la Repubblica Dominicana, questo fa poca differenza ai fini della storia.
Il film, diretto da Simon Cellan Jones, è una produzione Wahlberg in tutto e per tutto: aspettatevi quindi un po’ di atletismo vigoroso e un padre di famiglia irascibile in cerca di redenzione.
Il film inizia con Michael che si comporta come un idiota ipercompetitivo; la sua arroganza costa alla sua squadra una gara importante. Michael è tornato a casa, gli anni passano ma la vita gli va stretta e vuole rimettere su un team per provare un’ultima grande gara. In questa gara ci sarà la possibilità di crescita personale e perchè no, trovare un nuovo amico a quattrozampe.
Se si guarda la locandina già traspare qualcosa di sentimentale, guardando il film si rimane emozionati e fino alla fine non si sa come andrà a finire e si rimane con il fiato sospeso preoccupati per Artur. Inutile dire su Prime Video, dove è disponibile la visione, è già in testa alla classifica italiana dei film più visti e ve lo straconsiglio. Vi consiglio di vederlo senza stare a leggere spoiler e altre informazioni che possono andare a rovinare il godimento del film. Per altre informazioni su protagonisti reali e la vicenda si può rimandare a dopo la visione del film 😉
