Resta con me è tratto dalla storia vera di Tami Oldham e Richard Sharp, due giovani ragazzi che si conoscono a Tahiti e che hanno in comune di vivere come spiriti liberi. Ho letto delle recensioni del film pubblicate da portali famosi dove si parla di un film banale, scontato e vittima dei soliti clichè… allora mi chiedo ma se la storia è quella, ma quale banale e scontato? Anzi il film è molto avvincente, emozionante, commovente ma mai banale e riesce a trasmettere bene le emozioni dei protagonisti. Mi viene da chiedere ma il film lo avete visto?
Il film è un continuo intrecciarsi di ricordi e realtà in cui si alternano momenti di felicità e di spensieratezza ad altri di disperazione e rassegnazione. La scelta di intrecciare presente e passato, ma soprattutto quella di partire dal finale della storia, non è piaciuta a tutti in sala ma ha comunque il suo perchè. Anche se inizia dalla fine, dobbiamo tener presente che è una storia vera e che il trailer non lascia tanto all’immaginazione e quindi iniziare dalla fine può essere un buon espediente per intrecciare presente e passato, alternando emozioni contrastanti per tutto il film e lasciando tutti con il fiato sospeso fino alla fine. La storia è davvero incredibile: 41 giorni alla deriva (infatti il titolo originale è proprio ADRIFT e cioè alla deriva) nell’oceano Pacifico dopo un naufragio causato dall’uragano Raymond (1983).
Il regista fa trasparire il desiderio dei protagonisti di sfidare gli elementi per un desiderio di avventura senza considerare la possibilità di incidenti di percorso e senza dare valore alla vita finchè non dovranno lottare per sopravvivere. I protagonisti vengono caratterizzati bene e viene raccontato anche il loro background familiare che li ha resi incapaci di mettere radici e di stabilire rapporti umani duraturi, infatti continuano a viaggiare da un porto all’altro senza mai trovare quello che cercano, finchè non si incontrano.
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CURIOSITA’
Il film è stato girato principalmente a largo delle Isole Fiji (49 giorni) ma anche in Nuova Zelanda. Il regista Kormákur in un intervista ha dichiarato “Credo che sia importante l’aver vissuto questo tipo di esperienza reale, quella dell’uomo contro la natura. Penso che questo tipo di autenticità arrivi al pubblico e che certamente abbia aiutato tutti, sia il cast che la troupe, a relazionarsi alla storia, per quanto riguarda le emozioni. Rimanere su una barca in pieno oceano con le onde che ti sovrastano, per 12/14 ore al giorno… non riesci a rimanere indifferente. Capisci davvero cosa deve essere stato per Tami e Richard”. Girare il film a largo, sull’acqua, è stata una sfida e il regista continua dicendo “Non riesco a calcolare quanta attrezzatura sia andata persa”.
Guarda il Trailer
Un film davvero emozionante da non perdere assolutamente.
